La giunta del Comune di Carrara ha adottato venerdì 19 ottobre la proposta di nuovo Piano della Protezione Civile: con questo atto viene avviato l’iter di approvazione che dopo le osservazioni degli enti competenti, porterà il documento al vaglio del Consiglio Comunale, per poi procedere alla pubblicazione e alla effettiva entrata in vigore.

Si tratta della prima ri-stesura del Piano dopo 16 anni visto che la versione ancora oggi in vigore risale al 2005. «Ringrazio il personale della nostra Protezione Civile che ha fatto uno straordinario lavoro di aggiornamento e adeguamento del Piano: la nuova bozza infatti recepisce le esperienze maturate negli ultimi 16 anni in cui la nostra città è stata chiamata ad affrontare emergenze nuove e in certi casi inaspettate» ha dichiarato il sindaco Francesco De Pasquale.
Il testo infatti oltre a recepire le nuove norme emanate a livello nazionale in materia di Protezione Civile – in primis la nuova catalogazione delle allerte che dal vecchio sistema per categoria (attenzione, preallarme, allarme critico, allarme) passa ufficialmente a quello a colori (verde-giallo-arancione-rosso), già in uso da diversi anni- contempla tutta una serie di nuove “emergenze” che la nostra città è stata chiamata ad affrontare ma che fino a qualche anno fa erano difficili da prevedere. La versione 2005 del Piano di Protezione Civile infatti esaminava “solo” il rischio idrogeologico e sismico mentre la nuova stesura, oltre ad aggiornare questi due capitoli ne affronta di nuovi.

Ci sono le misure relative al rischio epidemiologico, messe a punto sulla base di quanto accaduto durante la pandemia da Covid-19; quelle per la gestione dell’emergenza vento, che segue l’episodio della tempesta del marzo 2015 e quelle per i fenomeni di gelo e neve; ci sono i provvedimenti per il rischio legato alle bonifiche dei residuati bellici, messi  a punto dopo la vicenda del ritrovamento ad Avenza di una bomba della II guerra mondiale che sfociò nell’evacuazione di 17mila persone e anche le misure correlate al rischio di incidente ferroviario, predisposte sulla base della tragedia di Viareggio del 2009. 
Oltre ai contenuti è stata riformata anche la struttura stessa del piano: c’è una parte “costitutiva”, dedicata all’esame generale delle varie tipologie di rischio a cui è esposto il nostro territorio comunale e una serie di allegati (nella bozza presentata alla giunta sono 14), che spazia delle misure di auto protezione per la popolazione, alla definizione della catena di comando, dai luoghi e i livelli di rischio ai ruoli dei vari soggetti chiamati a intervenire durante le emergenze.  Una nuova struttura mirata a rendere più agile e più facilmente aggiornabile il Piano: la parte degli allegati infatti potrà essere modificata con una semplice determina dirigenziale, evitando il lungo iter necessario alla riforma dell’intero documento e che, come per questo caso, si snoda sui tre/quattro mesi.


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